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mercoledì 1 giugno 2011

Introduzione a DISTRETTO DI POLIZIA


Nel 1999 la Taodue Film di Pietro Valsecchi e Camilla Nesbitt, reduce dal successo riscontrato con la miniserie Ultimo, ebbe l’idea di produrre un telefilm poliziesco di lunga serialità.
Non volendo disperdere un cast così affiatato, ma non potendosi nemmeno permettere economicamente la presenza di Raul Bova per 12 serate, la Taodue convocò Giorgio Tirabassi, Ricky Memphis e Simone Corrente, più altri attori del panorama cinetelevisivo e teatrale italiano. Come protagonista fu chiamata Isabella Ferrari, dopo l’iniziale volontà, poi sfumata, di avere Ricky Tognazzi.
Il cast, tutto di ottimo livello, comprendeva anche Lorenzo Flaherty, Carlotta Natoli, Serena Bonanno, Gianni Ferreri, Daniela Morozzi, Roberto Nobile, Marco Marzocca e Sergio Fiorentini.

A dirigere quelle 12 puntate (suddivise in 24 episodi) arrivò Renato de Maria. La serie, su cui sia la casa di produzione sia la Mediaset puntavano tantissimo, ottenne grande successo.
Il modello di scrittura, la qualità eccelsa per un prodotto seriale, il format innovativo mai visto prima in un telefilm, decretarono la vittoria di Distretto di Polizia, tanto che si mise subito in cantiere il secondo episodio della saga.
Anche questo si avvalse di una regia d’autore, quella di Antonello Grimaldi, che tornerà poi anche per il sesto capitolo, mentre lo schema narrativo si delineava sempre di più: un caso giallo o nero da risolvere nell’arco di un episodio da 45/50 minuti, qualche caso più leggero che aprisse di tanto in tanto alla commedia, ampio spazio alla vita privata dei protagonisti, assolutamente in divenire e mai sempre uguale a se stessa come in moltissime altre produzioni, e infine la scelta azzeccata di una indagine che abbraccia tutte le serate (che dal 2002 diventano 13), la cosiddetta linea orizzontale, o “linea gialla”.
Questo modello, ripreso poi da tantissimi altri telefilm Taodue e non, dona così al serial moltissimi attimi narrativi che spaziano dal thriller alla suspance, dall’azione al genere investigativo, senza risparmiarsi momenti leggeri e brillanti tipici della commedia all’italiana.
Un cocktail vincente che ha posto Distretto di Polizia nel cuore di tutti gli appassionati, facendone, ad oggi, la serie più longeva d’Italia e uno dei prodotti più amati dal pubblico.

Le riprese, effettuate nei teatri di Cinecittà dove è stato ricreato l’ambiente dell’ormai famoso X° Tuscolano, e in esterna nei centri e nelle periferie romane, hanno visto succedersi molti registi e molti protagonisti: dietro la macchina da presa oltre De Maria e Grimaldi sono arrivati Monica Vullo, Lucio Gaudino, Alessandro Capone e Alberto Ferrari, mentre ad appassionare i telespettatori ci hanno pensato i personaggi interpretati da Claudia Pandolfi, Giorgio Pasotti, Giulia Michelini, Stefano Viali, Francesco Vitiello, Cristina Moglia, Giulia Bevilacqua, Giampaolo Morelli, Enrico Silvestrin, Danilo Nigrelli, Francesca Inaudi, Anna Foglietta, Max Giusti, Massimo Dapporto, Stefano Pesce, Flavio Parenti, Lucilla Agosti, Maria Sole Mansutti, Dino Abbrescia, Gianluca Bazzoli, che hanno rimpolpato di volta in volta il cast del telefilm, a cui si andranno ad aggiungere, tra gli altri, Andrea Renzi, Paolo Calabresi e Maria Amelia Monti.
Anche per gli antagonisti delle varie stagioni sono stati scelti interpreti di pregio o nomi di fama: nella prima stagione è toccato a Flavio Insinna e Paolo Maria Scalondro fare da contraltare agli uomini del distretto, mentre Vincenzo Crivello e Tony Sperandeo hanno tenuto inchiodati alla poltrona tutti coloro che han seguito il secondo capitolo del telefilm; poi è stata la volta di Stefania Orsola Garello, e quindi di Giuseppe Cederna e Fabrizio Contri. Nel 2005 ci han pensato Glauco Onorato e Thomas Trabacchi a impegnare gli agenti del Tuscolano, mentre l’anno seguente gli aficionados han visto il commissariato privarsi di uno dei personaggi di maggiore simpatia e appeal a causa di Antonio Stornaiolo e Massimo Venturiello. Giorgio Colangeli è stato la nemesi del commissario del 2007, e i due fratelli banditi, interpretati da Massimo De Santis e Jesus Emiliano Coltorti han fatto battere i cuori di molte fans dodici mesi dopo. Aleksandar Cvjetkovic, Rodolfo Corsato e Natasha Stefanenko hanno tramato per tutta la nona stagione, mentre il decimo capitolo ha contrapposto ai difensori della legge Yorgo Voyagis e Marco Giuliani.
Importanza fondamentale per Distretto di Polizia l’ha fornita la colonna sonora originale, tantissimi brani composti dal duo Pivio e Aldo De Scalzi, che, grazie a musiche sia incalzanti sia tristi, sia solari sia epiche, han scandito con efficacia ogni scena del telefilm, sottolineandone di volta in volta gli aspetti più emozionanti.

Certo Distretto di Polizia è stato per anni il prodotto migliore, sul piano qualitativo, nel nostro Paese: questo grazie al lavoro e all’impegno del cast tecnico e degli scrittori, nonché degli sforzi della produzione.
La lunga serialità (circa trecento episodi da 45/50 minuti prodotti) ne ha logicamente offuscato di tanto in tanto la verve, e come per ogni altro prodotto del genere, vi sono stagioni più riuscite ed altre meno riuscite.
Ma ogni storia è appassionante, ogni trama tiene incollati alla tv i fan dell’opera, e nonostante l’età (che televisivamente parlando risulta alta), Distretto di Polizia continua la sua corsa, cercando di trovare nuovi stimoli e formule rinnovate per raccontare tutto quello che ha ancora da dire.
E considerati gli ascolti, e la richiesta delle repliche, inossidabili nei palinsesti analogici e digitali della Mediaset, si va avanti…

Moz -

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